Stranepiante compie 3 anni, io 30! Auguri!

Auguri a Stranpiante per il suo 3° anno di blog 24-02-2011, mentre oggi ne compio 30, traguardo importante! un sito che arriva a 3 anni è considerato dai motori di ricerca abbastanza anziano per essere rilevante, un uomo che raggiunge i 30 qualche migliaio di anni fa sarebbe stato ormai vicino alla morte, al giorno d’oggi inizia appena a sentire il peso degli anni… e a rendersi conto di non essere immortale… haimè.. ma raccoglie i frutti di ciò che ha seminato e innaffiato col sudore nel suo primo terzo, volendo essere molto positivi quarto, di vita :D.

Stamattina mi hanno fatto trovare l’album con le foto dei miei primi 3 anni di vita, vedermi, vedere i miei cari e le persone che purtroppo non ci sono più mi ha commosso.

Mille Grazie come sempre ai visitatori del blog e agli amici che mi seguono.. o che ci provano :)

In questo III anno il blog Stranepiante ha attirato ancora più utenti degli anni precedenti, dal 24-02-2010 al 24-02-2011:

95867 visite

244383 pagine visualizzate

78009 visitatori unici assoluti

2:38 minuti il tempo medio delle visite, con una media di 2,55 pagine a visita.

504 è stato il massimo delle visite in un solo giorno e 1399 è il massimo di pagine visualizzate in un solo giorno.

Gli utenti tornati almeno tre volte con un massimo di 200 volte sono stati 10725, con un picco di 2247 visitatori tornati tra 9 e 25 volte, questi e quelli che ritornano ancora più spesso sono quelli che ringrazio di più essendo quelli che ritengono il blog interessante tanto da tornarci circa una volta al mese.

Quest’anno data la crescente diffusione dei dispositivi mobili che navigano in internet, nonostante il blog non sia ottimizzato per tali dispositivi, ha ricevuto 900 visite da cellulari.

Anche quest’anno il grosso delle visite proviene dall'Italia, ma ringrazio nuovamente anche i visitatori stranieri:

700 Svizzeri

447 Tedeschi

327 Spagnoli

319 Americani

269 Francesi

Le pagine più lette sono più o meno sempre le stesse con qualche new entry. Il post più rilevante di quest’ultimo anno è stato: Ragnetto rosso - Tetranychus urticae.

Tirando le somme di quest’anno, non ci si può lamentare, il blog riceve sempre più visite, la mia esperienza e capacità di mantenere in vita le piante è sempre maggiore, ho quasi realizzato uno dei miei sogni, la costruzione di una vera serra (per l’altro grande sogno: costruire una casa con cascata e fiume che attraversa il salone, c’è ancora tempo :D),  ma cosa che mi rende più felice sono i successi professionali, e l’apprezzamento del mio lavoro che tra ore di studio privato, ospedale, tempo dedicato ai congressi, corsi e studio sui libri occupa il 90 % della mia vita.

Intanto coccolo il mio unico capello bianco spuntato proprio sopra la fronte illudendomi che i pazienti smettano di chiedermi quanti anni ho dandomene ancora tra i 23 e i 26… tra 30 anni rimpiangerò di averlo detto :D.

Ledebouria socialis o Ledebouria pauciflora? Scilla?

Scilla violacea Ledebouria pauciflora

Da diversi anni ho una pianta bulbosa dalle foglie leopardate succulente che all’acquisto presentava la pagina inferiore delle foglie di colore violaceo, pagina superiore delle foglie argentata con macchie tondeggianti irregolari di colore verde, molto abbondanti. Identificata e descritta come Scilla violacea sin. Ledebouria socialis anche perchè così era cartellinata all’Orto Botanico di Amsterdam (foto sotto).

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Da meno tempo ne ho un’altra, molto simile ma con foglie più sottili e lanceolate, con  pagina inferiore delle foglie viola intenso/marrone e pagina superiore argentata con macchie verde scuro di forma allungata in senso orizzontale diverse dalla prima pianta e meno abbondanti. Entrambe risultavano avere secondo alcune fonti lo stesso nome, secondo altre nomi diversi, e cercando le foto in internet per ogni nome comparivano entrambe le piante… la cosa mi faceva storcere il naso, volevo trovare il nome giusto, ma allo stesso tempo non volevo sbagliare affidandomi al primo sito che trattava le due piante… questa seconda l’ho cercata per vari anni, appunto per vederne le differenze dal vivo e per escludere che le immagini diverse trovate in internet fossero solo dovute ad una diversa esposizione e tecnica di coltivazione. Per rendere la cosa più complessa, la mia prima pianta è entrata in casa con retro delle foglie violacee e pellicola esterna dei bulbi viola scuro, foglie larghe circa 1,5-2 cm e lunghe una decina di cm, dopo anni di coltivazione appare con la pagina inferiore delle foglie completamente verde chiaro, bulbi con sfumature viola e foglie più compatte e corte con macchie più fitte e piccole.

scilla pauciflora scilla violacea
Ledebouria pauciflora forse Ledebouria violacea

Per i succulentofili l’identificazione delle piante è spesso complicata, il primo tra tutti i problemi è dovuto ai grandi produttori che mettendo in commercio piante, non sempre le chiamano con il giusto nome! altre volte il problema è alla base, non ci sono studi ufficiali che identificano correttamente una pianta (come sembrerebbe in questo caso) e quindi tale pianta viene diffusa, scambiata e commercializzata con nomi di fantasia o con il nome della pianta a lei più simile riconosciuta ufficialmente.

Dopo un pò di ricerche avevo stabilito che la prima pianta (a sinistra nelle foto) fosse una Scilla violacea Sin Ledebouria socialis, mentre quella che non avevo ancora fosse la Ledebouria pauciflora.

In un secondo momento dopo aver ottenuto la seconda pianta, confrontandole decisi di invertire i nomi, ma non ne ero molto convito perchè non trovavo informazioni accurate sulla Ledebouria pauciflora, quindi continuai a cercare info, sino a che in una serie di siti che ritengo più affidabili (zipcodezoo.com, homolaicus.com, pacificbulbsociety.org ) trovai che in effetti la Ledebouria pauciflora non è un nome riconosciuto ufficialmente, e non esistono pubblicazioni a riguardo.

Mentre la Ledebouria socialis (Baker) sin. Ledebouria violacea (Silver squill) è stata trattata in: Jessop in Journ. S. Afr. Bot. xxxvi. 253 (1970).

Ledebouria socialis

Sotto Ledebouria socialis venivano raggruppate le foto di piante simili alle mie due… e sotto Ledebouria pauciflora le foto di piante con fenotipo ancora differente.

Infine la Ledebouria è stata separata dalle Scilla che quindi non è più il nome corretto.

Quindi sembrerebbe che “scientificamente” le due piante sono la stessa, in realta sono molto differenti e ci vorrebbe uno studio ufficialmente riconosciuto più approfondito (se già c’è stato, non sono riuscito a trovarlo, se lo conoscete, fatemi sapere!!!).

So che quello che ho scritto sembra assurdo, specialmente guardando la foto sopra, ma non riesco a trovare fonti autorevoli per venirne fuori…

Seminare piante grasse: coprire o non coprire i semi?

Leggendo qualsiasi libro, sito o intervento che tratta della semina delle succulente noterete che al momento di spargere i semi, c’è scritto di non coprirli. E’ anche abbastanza ovvio, semi così piccoli genereranno plantule minuscole che non potrebbero farsi spazio nel terreno sovrastante sino a vedere la luce.
Ariocapus kotschoubeyanus seedlingMa chi di voi ha già provato a seminare piante grasse, avrà notato che molti semenzali nei primi giorni dopo la germinazione si trovano con le radici all’aria, è anche vero che molti di questi in pochi giorni si girano riuscendo ad ancorare la radice al terreno, ma alcuni non ce la fanno o resistono sino a quando non si toglie il contenitore dal micorambiente saturo di umidità e poi muoiono. Spesso a nulla serve tutto il nostro amore e delicatezza nel cercare di rigirare il semenzale, questo perchè una radice di 1-2 giorni è troppo delicata e la nostra manovra la rovina sicuramente, va un pò meglio quando la radice è parallela al terreno e la si ricopre con un pò di composta, ma anche in questo caso non si ha sempre successo…. sono di più gli insuccessi…
Per primo, non mi sono mai sognato di coprire i semi, al massimo mi limitavo a spargere un impalpabile strato di sabbia, ma avevo paura di rendere il terreno asfittico, quindi l’ho fatto poche volte. Altre volte spargevo un sottilissimo strato di composta setacciata con un colino, ma non ho mai apprezzato differenze positive, anzi la superficie appariva più compatta e forse ancora meno penetrabile dalle radici.

A parte la sabbia, altri inerti nelle mie mani erano sempre troppo grossi, sino a che l’ultima volta che ho preso il lapillo ne ho presa una busta a granulometria finissima, da 1 mm in giù, proprio per le semine e per provare a coprire i semi.

Come sapete, per circa un anno non ho fatto nuove semine dopo la delusione avuta dall’ultima semina del ottobre 2009, divorata da mosca sciara, in questi giorni debellato il dannato insetto dalla mia zona di coltivazione con ripetuti trattamenti di insetticidi ho fatto una nuova serie di semine… ne vedremo delle belle !!

Ho seminato 15 specie differenti il 9 gennaio 2011 e altri 32 contenitori il 30 gennaio (tra questi molti doppioni perchè sto facendo la prova con i led), la variabilità di dimensione dei semi è enorme, a parte gli Anacampseros e la Blossfeldia che hanno semi impalpabili, ho coperto alcune delle altre semine con un sottile strato di questa finissima graniglia di lapillo, circa un mm.

Nella sequenza sotto semi di Stenocactus multicostatus completamente coperti da un sottile strato di lapillo e vermiculite fine:
stenocactus 1

stenocactus 2

stenocactus 3

stenocactus 4

stenocactus 5
Quando i semi sono germinati, la mia impressione è stata ottima, i semenzali nati con le radici all’aria erano molti meno, in certi contenitori nessuno.

Nelle foto sotto grossi semi di Frailea asteroides coperti da uno strato di lapillo fine:
frailea asteroides 1
frailea asteroides 2
frailea asteroides 3
Ho avuto l’accortezza di spargere uno strato più corposo solo su semenzali un pò più grossi come alcune specie di Frailea e Astrophytum, mentre sui più piccoli come la Mammillaria, Gymnocalycium e Stenocactus ho messo solo uno strato sottile misto a polvere di vermiculite lasciando intravedere i semi.
astrophytum seed
gymno seed
Inoltre lo strato inerte superficiale che non lascia intravedere la torba dovrebbe essere un deterrente per la mosca sciara o quantomeno rende più difficile il movimento delle sue larve… se mai dovesse tornare!!!

Riguardo a semi molto più grossi, da 2 mm in su, uso un altra tecnica (come avrete visto nel post: Semina Euphorbia obesa). Generalmente si tratta di non cactaceae, ad es: le euphorbia, Jatropa (+ di 1 cm) o molte Asclepiadaceae, faccio una nicchietta nel terreno, profonda quanto o poco più del seme e lo adagio all’interno con il punto in cui uscirà la radichetta verso il terreno, senza coprire! questo ha molteplici vantaggi, tra i quali la possibilità di guardare che sul seme non si formino muffe (cosa abbastanza frequente su grossi semi, anche se disinfettati).
jatropa seed
Jatropa


Quindi senza dubbio d’ora in poi spargerò delicatamente un sottile strato di lapillo a granulometria finissima <1mm sui semi delle succulente!